CHIRURGIA ESTETICA PER IL CORPO A ROMA
Il Centro estetico Brazil System della dottoressa Leda Moro si avvale di professionisti della chirurgia estetica ai massimi livelli e con un curriculum di assoluto rilevo nazionale e internazionale. Il centro è anche chirurgia estetica per il corpo.
Chirurgia Estetica a Roma: il Seno
Mastoplastica Additiva
Un seno piccolo poco sviluppato può essere aumentato di volume e cambiato di forma mediante l’inserimento di una protesi mammaria. Le controversia circa il materiale con cui sono costruite le protesi mammarie, il silicone,ha generato dubbi e quesiti, circa la sua sicurezza, per ciascuno dei quali esistono risposte scientificamente documentate. La presenza di protesi mammarie può favorire la comparsa di tumori al seno? Gli studi più recenti, che hanno analizzato un grandissimo numero di donne portatrici di protesi, sono concordi nell’affermare che non c’è un aumento del rischio di cancro nelle donne che si sono sottoposte ad una mastoplastica additiva. La presenza di una protesi può ritardare la diagnosi di un tumore mammario? La corretta informazione del radiologo circa la presenza di protesi consentirà di utilizzare alcune tecniche mammografiche dette “di dislocazione” attraverso le quali è possibile evidenziare anche piccoli noduli nel tessuto ghiandolare intorno alla protesi. Il silicone è considerato inerte nell’organismo, non altera la filosofia della ghiandola mammaria che può eventualmente allattare. La presenza di protesi, infine, non impedisce la normale autopalpazione. E l’insorgenza di malattie autoimmunitarie? Vengono così autodefinite quelle alterazioni del sistema immunitario in cui l’azione di difesa avviene non contro sostanze estranee all’organismo ma verso parti dello stesso. Queste malattie sono generalmente diffuse nella popolazione ed il fatto che il silicone possa indurre un processo autoimmunitario rimane ancora una teoria non basata su dati certi. Il colloquio preoperatorio con il chirurgo plastico permette di valutare le indicazioni all’intervento in relazione alle esigenze della paziente, il tipo e le localizzazioni delle incisioni e il tipo di protesi da utilizzare. La grandezza della protesi può essere scelta tra varie misure esistenti, a seconda del desiderio della paziente di avere un seno più o meno voluminoso e della situazione cutanea che può consigliare una misura più grande o più piccola. L’intervento: mediante piccole incisioni effettuate in zone poco visibili (periareolare, solco sottomammario, ascellare) viene ricavata una tasca al di sotto della ghiandola o del muscolo pettorale, dove verrà inserita la protesi prescelta. L’intervento viene sempre eseguito in anestesia generale e richiede una degenza di 24-48 ore. Dopo l’intervento è bene evitare ampi movimenti con le braccia per circa 2 settimane. I punti di sutura vengono rimossi ambulatorialmente circa 8-10 giorni dall’intervento. In una piccola percentuale di casi operati, la capsula che normalmente si forma intorno alla protesi può alterare la consistenza e la forma della mammella. Questo inconveniente è ora più raro per l’uso di protesi più moderne con superficie tesaurizzata. Se la retrazione capsulare risulta di alto grado compromettendo il risultato estetico si renderà necessario reintervenire chirurgicamente.
Mastoplastica Riduttiva e Mastopessi
Un seno grande può provocare differenti problemi psicologici e funzionali. Una donna con un seno molto sviluppato può sembrare più grossa di quello che realmente appare e può incontrare difficoltà nel vestirsi. Le giovani con mammelle molto grosse spesso non hanno un portamento e degli atteggiamenti normali per tentativi consci ed inconsci di cercare di ridurre al minimo l’evidente abbondanza del loro seno. Un seno voluminoso può effettivamente limitare la capacità a svolgere alcune occupazioni della vita quotidiana ed alcuni sport, tipo il tennis, il footing ed il golf. La gigantomastia può provocare problemi di macerazione, intertrigine ed altre dermatosi del solco sottomammario per il costante contatto della cute. I seni di volume a peso eccessivo ed anche ptosici, possono essere rimodellati con l’intervento di mastoplastica riduttiva. Con questo intervento oltre che asportare una parte della ghiandola per ottenere una riduzione di volume, si riposiziona l’areola ed il capezzolo al giusto livello e si elimina la pelle in eccesso per ottenere una forma esteticamente gradevole. La cicatrice: nella maggior parte dei casi ha una forma ad ancora (o T rovesciata): dall’areola verso il basso e orizzontalmente nel solco intermammario. Le incisioni che si effettuano nel corso dell’intervento lasciano delle cicatrici che migliorano progressivamente il loro aspetto, fino a diventare poco evidenti. Il notevole miglioramento della forma e delle dimensioni del seno, tuttavia, fa passare in secondo piano lo svantaggio della presenza delle cicatrici, svantaggio che le pazienti accettano senza problemi, qualora ne siano state ben informate prima dell’operazione. Quando il volume del seno è adeguato ma dislocato rispetto alla sua naturale posizione (ptosi), l’intervento è limitato al solo rimodellamento della mammella, senza asportazione di tessuto ghiandolare (mastopessi). L’intervento di mastoplastica riduttiva (e mastopessi), che viene sempre eseguito in anestesia generale, ha un decorso postoperatorio non doloroso e prevede una degenza di 2 – 4 giorni. I punti di sutura vengono tolti ambulatorialmente in tempi successivi e comunque 10 – 15 giorni all’intervento. Le pazienti che si sono sottoposte a questo intervento devono evitare per un periodo di circa 20 giorni attività fisiche intense. Per un periodo di almeno 3 mesi il seno dovrà essere sempre sostenuto da un reggiseno.
Schema dell'intervento
prima dell’intervento si traccia sulla pelle un disegno della porzione da eliminare corrispondente all’eccesso di cute (tenendo come punti di riferimento l’ombelico, il pube,le spine iliache). Si prosegue con l’anestesia. Il grasso non viene aspirato: l’intervento infatti consiste nell’asportazione di una porzione di cute e di pannicolo adiposo a forma di “elisse” che va dall’ombelico al pube e orizzontalmente dalla punta dell’osso dell’anca destra a quella sinistra. Il riposizionamento: il chirurgo scolla la parete addominale fino a raggiungere le costole in modo che non ci siano tensioni della pelle: Cute, grasso, muscoli retti addominali con le loro fasce muscolari (che quando si rilassano si distanziano tra loro) vengono ricuciti e rinforzati con punti particolari. L’ombelico viene riposizionato in sede di origine, nel “nuovo” addome. Sono posizionati drenaggi per 24-78 ore: l’intervento dura circa 2 ore e mezza. La fase finale: questo tipo di intervento comporta due cicatrici, una attorno l’ombelico (periombellicale ) e l’altra sovrapubica: quest’ultima deve essere più breve possibile e non troppo in basso ma in modo da poter essere nascosta normalmente con gli slip. I punti (suture intradermiche) vengono rimossi dopo 15-20 giorni. Ci si può alzare dal giorno dopo l’intervento: il post operatorio non è doloroso: si potrà avvertire nelle prime 24-48 ore un senso di tensione dell’addome. E’ necessario indossare una guaina elastica per 2 o 3 mesi periodo durante il quale è bene evitare di compiere sforzi addominali e sollevare pesi. Esiste la possibilità di un intervento più limitato “MINI ADDOMINOPLASTICA” che interessa soltanto la parte inferiore dell’addome purché non ci sia un eccessivo rilassamento dei tessuti muscolari. Si asporta una porzione di cute sottombellicare di forma ellittica, simile ma più ridotta rispetto alla versione classica. Anche lo scollamento dei tessuti è molto più limitato. Molto spesso si associa una lipoaspirazione dei tessuti limitrofi. In alcuni casi selezionatissimi si può agire per via endoscopica per rimettere in giusta tensione la muscolatura addominale.
Lipoaspirazione
La liposuzione è un intervento chirurgico che mira ad eliminare depositi di grasso localizzatosi ai fianchi, glutei, addome, braccia. Viene eseguita soprattutto quando c’è un accumulo adiposo che disturba l’armonia complessiva del corpo, quando dieta e attività fisica hanno fallito. Può essere eseguita in anestesia peridurale, locale o generale in base alla quantità di grasso da asportare. Dopo l’anestesia il chirurgo esegue una piccola incisione al di sotto della zona da trattare. Introduce una cannula di pochi millimetri di diametro, collegata ad un aspiratore elettrico (talvolta manuale). Il chirurgo effettua movimenti a raggiera con la cannula, mantenendola sempre nello strato di grasso sopra i muscoli. La punta della cannula frantuma le cellule di grasso che poi vengono risucchiate attraverso dei fori grazie all’ aspiratore a cui è collegata. L’intervento può durare da un’ora ad un massimo di tre ore.
Esistono comunque delle VARIANTI:
Dopo l'operazione
chi si sottopone ad una liposuzione perché ha bisogno di eliminare un massimo 1,5 litri di grasso, avrà una convalescenza diversa da quella di chi deve toglierne 3 o 5 litri.
Nel primo caso è possibile tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento, dopo aver trascorso qualche ora sotto controllo: da un litro e mezzo fino a 3 litri sarà opportuno rimanere in clinica almeno una notte.
Per liposuzioni più importanti da 3 a 5 litri è consigliabile un ricovero di almeno tre giorni e oltre (Megaliposuzioni) in modo da poter ricevere un’ assistenza medica adeguata.
Glutei
Il rimodellamento dei glutei può essere ottenuto con la liporistrutturazione un tipo di intervento che serve per riarmonizzare tutta la struttura corporea togliendo grasso dove è in eccesso e reinserendo dopo aver adeguatamente tratto con raggi e centrifugazione nelle parti in cui è necessario aumentare il volume. Oltre a questo tipo di rimodellamento è possibile aumentare il volume con l’intervento chirurgico con l’applicazione di protesi. E’ necessario però considerare che rispetto al seno questa parte è più sollecitata e meno protetta. Tenendo poi presente che la forza di gravità tende a far scivolare verso il basso le protesi il mantenimento del risultato nel tempo diventa più problematico. Le protesi potranno essere applicate al disotto dei muscoli o sotto fasciali. Comunque è un intervento di una certa complessità. Il risollevamento può essere effettuato con un’ incisione a V che ha la sua punta nel solco tra i glutei e continua verso l’alto asportando un triangolo di cute si riesce a fissare nella nuova posizione i glutei. Pur rimanendo la cicatrice nascosta con lo slip con il tempo e la forza di gravità tende ad allargarsi. Ultima novità è il risollevamento col filo. Con uno speciale ago curvo piuttosto lungo il chirurgo inserisce un filo elastico di lunghezza variabile intorno al gluteo tra il muscolo e il grasso. Il filo trazionato viene fissato stringendo ciascun gluteo rendendolo quindi più sodo ed alto. Questo tipo di intervento avrà un post operatorio fastidioso per circa 30 giorni.